04/06/09

IL MONDO E' PRONTO PER UN NUOVO OLOCAUSTO?


Da qualche mese nel Congresso statunitense stanno spuntando disegni di legge riguardanti le soluzioni logistiche da applicare in caso di grave evento catastrofico verificantesi sul suolo americano, per gestire al meglio le necessità della cittadinanza coinvolta e contenere efficaciemente qualsiaisi reazione pericolosa per la stabilità civile e politica del paese, tramite l'utilizzo della forza militare. La cosa è affidata al Department of Homeland Security, praticamente un ente tipo la nostra Protezione Civile, che normalmente interviene in caso di disastro naturale o per sventare minacce interne tipo attacchi terroristici, la quale è autorizzata ad organizzare campi attrezzati FEMA (Federal Emergency Management Agency) per accogliere la popolazione in caso di emergenza nazionale. Questi campi sono installazioni militari che forniscono riparo e assistenza medico-umanitaria, che nel caso si possono avvalere di qualunque tipo di cooperazione, anche privata. Fin qui nulla di strano, anzi sembra un' organizzazione delle risorse logistiche e del territorio per casi di eccezionale emergenza nazionale, ma non è tutto. In fatti queste strutture sarebbero adibite e già pronte a funzionare soprattutto come centri di detenzione di massa in previsione di una possibile rivolta popolare, forse già delineata in qualche funesta analisi confidenziale governativa, ipotizzando scenari da guerra civile in seguito ad un crollo finanziario, grave pandemia, o chissà quale altra catastrofe ingestibile, se non con l'utilizzo della forza militare. Gli elementi inquietanti che dimostrano quanto seriamente la cosa sia già in avanzato stato di organizzazione, sono nelle immagini rubate di questi campi FEMA, dove sarebbero ammassati centinaia di vagoni di treno con al posto delle sbarre di appoggio, file di manette di costrizione, milioni di bare disposte in schiere infinite, migliaia e migliaia di loculi detentivi grandi come una cabina telefonica. Di per è abbastanza normale che un paese democratico e liberale sotto minaccia costante come gli USA pensi a difendersi anche dal suo interno, ma in chiunque ci sia un briciolo di memoria storica un campanellino dovrebbe trillare, anche perchè l'ultima volta che si costruirono campi di detenzione di massa per i propri cittadini finì come sappiamo. Personalmente trovo che adottare tanta prevenzione così costosa e reazionaria sia nel migliore dei casi paranoico, ma sapendo quanto sia realista e ben informato e quanto il mondo americano sia cambiato negli ultimi 8 anni, pensando a quel milione di bare da riempire il presagio di sventura è difficilmente eludibile. Le cause potrebbero essere molte, tra le quali alcune ancora ignote o sottovalutate dall'uomo della strada, ma è sicuro che qualcosa suggerisce alla superpotenza più fragile del mondo attuale di essere pronta a tutto. Ciliegina sulla torta: l'esercito in oltre ha ammesso che è già stata addestrata e disposta una Security Force di Marines pronta per operare all'interno dei confini nazionali in numero sempre crescente, culminante con gli ultimi 20.000 uomini nel 2011 (che per molti è proprio l'anno prima del fatidico 2012).

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